Un soffio ardente allo spirito

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

Seneca

mercoledì 24 ottobre 2007

...per riflettere....

Desidero pubblicare un post che ho avuto modo di leggere nel sito http://erinriver.wordpress.com/2007/10/15/per-continuare/ e che ritengo sia utile diffondere, almeno per volontà dell'autrice stessa:


Per continuare il post precedente voglio aggiungere soltanto che questo blog non vuole essere assolutamente un misero muro del pianto di una scappestrata qualsiasi o addirittura psicopatica ma, al contrario vuole essere un blog informativo sulla realtà o sulla verità della vita dei non vedenti per cercare il più possibile di abbattere quei pregiudizi alquanto strani che si sono installati nel profondo della mentalità di alcune persone. Mi vengono fatte ancora domande di questo genere: “Ma un non vedente fa colazione con l’aiuto di una persona che lo imbocca pazientemente?”. E ancora peggio: “Riescono a badare a se stessi? Si lavano, vestono, cucinano, stirano, camminano da soli?”. Ora di fronte a queste domande io rimango totalmente interdetta e per un attimo senza fiato. Mi manca anche un pò la volontà di rispondere e spiegare loro la realtà. Ma devo riprendermi perché molte di queste domande vengono fatte da madri che vogliono sapere se un non vedente è un buon partito per il loro figlio o la loro figlia. Cose da matti! Superiamo il fatto della colazione in quanto è proprio la cosa più assurda che le mie orecchie hanno sentito. Mi verrebbe da rispondere a tono ma, con tutta la calma che posso raccogliere dico al mondo che un non vedente sa prepararsi tutti i pasti possibili e immaginabili, sa apparecchiare e consumare in totale autonomia tutti questi pasti fino all’ultima briciola. E qui ci vorrebbe un bel “Tié!”! La seconda domanda si può dividere in due parti. Risppondendo alla prima parte che poi è il seguito della faccenda sulla colazione, posso solo ribadire che il non vedente adottando un diverso modo di fare è in grado di badare a se stesso in ogni situazione ed alcuni arrivano anche a diventare molto bravi nella cucina e nella cura della casa. Tranne poi le persone un pò svogliate come me che non sanno stirare ma non a causa del mio problema. Bensì, per motivi di non volontà nel fare quella determinata cosa. Qui c’è bisogno di un’altra battuta: “Mica noi non vedenti possiamo tutti permetterci una cura giornaliera negli istituti di bellezza?”. Alla nostra cura personale pensiamo noi come ci pensa chi non vuole essere sgradevole o maleodorante di fronte alla società. Vabbè! Mi sento anche ridicola a scrivere queste cose ma vi posso assicurare che queste domande sono davvere frequenti. La seconda parte, quella che chiede se i non vedenti camminano da soli ha bisogno di un post a parte. In quanto il camminare da soli dipende non dalla disabilità ma dal coraggio del non vedente. Si può utilizzare il bastone bianco o il cane guida per essere autonomi nei luoghi non conosciuti oppure ci si può affidare ad altre persone nel caso di chi non se la sente di affrontare il mondo esterno con il coraggio dei leoni. Perché c’è bisogno del coraggio dei leoni lo spiegherò nel post dedicato alla mobilità del non vedente. Ora credo di aver esaurito i pensieri di questo giorno. E se per assurdo qualcuno leggesse questo post lo invito aalmeno a divulgare ciò che è scritto al suo interno. Per eliminare i pregiudizi. “Voglio sempre trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso proprio non ce l’ha!”

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